Il molo

Per me al mondo non v’ha un più caro e fido
luogo di questo. Dove mai più solo
mi sento e in buona compagnia che al molo
San Carlo, e più mi piace l’onda e il lido?
…..
(U. Saba w1-4)

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Nei versi di Saba, forse, c’è modo migliore di spiegare in breve cosa rappresenti per chi vive in città – non necessariamente un triestino – questo Spazio che non è solo un molo panoramico dalla vista mozzafiato in pieno centro città.
E anche chi viene da fuori, lo nota immediatamente: un molo lungo 246 metri, a pochi passi da Piazza Unità d’Italia. Un posto che spinge al passeggio anche il più pigro, il molo chiama. Ad ogni modo, qui potrete osservare la città e la sua magnifica piazza affacciata sul mare, ma anche moltissimi altri palazzi storici della rive: La chiesa di San Nicola, il Palazzo Carciotti (quello con la caratteristica cupola), il Palazzetto Rosso di Berlam, e molti altri.

Un po’ di storia

1200px-Molo_Audace_1854Nel 1740 affondò nel porto di Trieste, vicino alla riva, la nave San Carlo. Invece di rimuovere il relitto, si decise di utilizzarlo come base per la costruzione di un nuovo molo, che venne costruito tra il 1743 ed il 1751 e fu intitolato appunto a San Carlo – primo nome del molo. Allora il molo era più corto di come si presenta oggi; misurava infatti solamente 95 metri di lunghezza ed era unito a terra tramite un piccolo ponte mobile di legno. Al molo san Carlo attraccavano allora sia navi passeggeri che navi mercantili, con gran movimento di persone e di merci.

Nel 1778 venne allungato di 19 metri e nel 1860-1861 di altri 132 metri, raggiungendo così l’attuale lunghezza di 246 metri. Anche il ponte venne eliminato, congiungendo il molo direttamente alla terraferma.

Il 3 novembre del 1918, alla fine della prima guerra mondiale, la prima nave della Marina Italiana ad entrare nel porto di Trieste e ad attraccare al molo San Carlo fu il cacciatorpediniere Audace, la cui ancora è ora esposta alla base del faro della Vittoria. In ricordo di questo avvenimento, nel marzo del 1922il molo venne ribatezzato, con l’attuale nome, Audace, ed all’estremità del molo stesso nel 1925 venne eretta una rosa dei venti in bronzo, con al centro una epigrafe che ricorda l’approdo, e sul fianco la dicitura “Fusa nel bronzo nemico III novembre MCMXXV”. La rosa, sorretta da una colonna in pietra bianca, sostituì una precedente rosa dei venti tutta in pietra. La data MCMIL incisa sulla colonna ricorda il ripristino della stessa dopo il danneggiamento subito durante la seconda guerra mondiale.

Nel tempo, con lo spostamento dei traffici marittimi in altre zone del porto, il molo Audace perse progressivamente la sua funzione mercantile. Oggi, durante tutto l’anno vi attraccano saltuariamente solo imbarcazioni di passaggio, e solo per una settimana all’anno lo potrete vedere completamente costeggiato da imbarcazioni a vela attraccate l’una al fianco dell’altra, durante la Barcolana!

Il molo è rimasto così un frequentato luogo di passeggio, una passerella protesa sul mare dall’indubbio fascino, che completa la passeggiata sulle rive ed in piazza Unità d’Italia. Se siete fortunati potreste godere di una giornata di sole e bora.

La bora

Trieste e la bora, un binomio inscindibile. Trieste è la città della bora e la bora è il vento di Trieste.

La bora è un vento catabatico, che soffia nel golfo di Trieste con direzione E-NE. È un vento discontinuo, soffia cioè a raffiche (refoli) alle volte molto forti.
La bora a Trieste viene chiamata bora scura in presenza di cielo coperto, pioggia o neve oppure bora chiara se il cielo è sereno.

Quando arriva, Trieste si risveglia percorsa da un fremito intenso. I triestini la amano e la soffrono ma non possono stare senza e se manca la invocano. È un elemento essenziale per questa città forse perché scatena emozioni vere, totalizzanti, intense di fronte alle quali pochi possono restare indifferenti.
La luce diventa cristallina, il mare schiaffeggiato acquista riflessi e sfumature incredibili! Se è invernale, le sue sferzate ti lasciano senza fiato, il suo ululato ti dà la misura della sua intensità: insomma è energia allo stato puro, e pare quasi che tu possa incamerarla, assorbirla.

Molti dicono che i triestini sono tutti matti perché hanno la bora. Certo è che se non ci fosse sarebbero diversi. La bora di sicuro agita le menti, elettrizza, non a caso imborezà  è un termine dialettale che indica un soggetto agitato ma non in senso negativo, perché la bora è allegria, è leggerezza, è bellezza assoluta.

Trieste – e in particolare Molo Audace – sferzata dalla bora è di una bellezza unica!

Scrittori e poeti di ogni genere hanno dedicato versi, brani a questo vento, quasi fosse un personaggio in carne ed ossa, ma in effetti forse è ancora di più, è il respiro di Trieste.

Da Discover Trieste, Cose da fare / We Are Trieste / La bora

img_gallery2Curiosità:

Esiste a Trieste un “Museo della Bora” – Il Magazzino dei Venti • Progetto BORA Museum ® È Lo spazio del vento e della fantasia

Inaugurato nel 2004, più che un museo, è uno spazio curioso. È il laboratorio, la vetrina di un’idea: quella di creare a Trieste il Museo della Bora e del Vento. La bora è una delle caratteristiche più famose della città, e merita di essere celebrata in un posto speciale che prima o poi nascerà. Questo luogo vuole essere un “museo in progress” per prendere confidenza con il Progetto Bora Museum, in una dimensione intima e raccolta. È il museo “in piccolo”.
Se non siete di Trieste è un logo da verdere anche in compagnia dei più piccoli: http://www.museobora.org/

 

 


Le meravigliose tavole di Fabrizio Di Nicola, in arte Pluc, ci accompagneranno in questa fantastica edizione 2016, con Bruce alla scoperta della nostra splendida Trieste!

● BIO: Fabrizio Di Nicola e Marco d’Angelo sono rispettivamente, disegnatore e sceneggiatore di Bruce Springsteen – Spiriti nella notte, una biografia a fumetti di Bruce Springsteen, il boss della musica rock. Una cavalcata attraverso la sua vita, i suoi successi e i suoi momenti bui; una scorrazzata attraverso le strade del New Jersey, tra corse automobilistiche e locali fumosi.

● QUANDO: Non solo i suoi fumetti –  sabato 23 aprile alle 15:00, ci sarà la presentazione del libro presso lo Stabilimento Ausonia

 

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