Un festival dedicato al rock americano non può non omaggiare uno dei suoi più grandi esponenti, scomparso in maniera improvvisa lo scorso ottobre: quel Tom Petty che seppur celebrato in maniera minore dalle grandi masse durante la carriera, ha però lasciato delle tracce fondamentali e ispirato molti altri artisti. Il tributo di Trieste Calling The Boss vedrà la Frank Get Band come backing band con la quale si alterneranno al microfono Frank Get, Anthony Basso, Riccardo Maffoni, J Tommasini e Marco Diamantini per realizzare il più rispettoso e sentito omaggio alla musica di Tom.
La band muove i suoi primi passi nel 2006 quando i suoi musicisti, provenienti da altre afermate realtà musicali, rimangono letteralmente folgorati dall’uscita di We Shall Overcome: The Seeger Sessions. Quest’album insieme ad altre pietre miliari della produzione di Springsteen diventano lo spunto per intraprendere un percorso musicale che porterà il suono e la musica della Mama Bluegrass Band ad evolversi rapidamente. I primi anni passano fra centinaia di live e la pubblicazione di tre album dedicati alla reinterpretazione di brani resi celebri dal Boss e da tanti altri artisti in un continuo crescendo che culmina nel 2014 con la pubblicazione del primo album interamente composto da canzoni originali: Living in a B Movie.
I live che seguono l’uscita di questo disco sono la testimonianza della validità del percorso musicale intrapreso e la stampa specializzata è concorde nel considerarla fra le formazioni più interessanti emerse negli ultimi anni nel nord Italia. L’autorevole rivista Italiana Buscadero aferma che “la loro grinta, classe e passione nel recuperare quei suoni old-style che tanto sono tornati di moda negli USA dell’ultimo quinquennio, sbancano qualsiasi tentativo di contenimento, e spaziano nel mondo musicale americano con perizia degna degli autoctoni.” Il successivo album “Dogs for Bones” del 2016, come il precedente completamente composto da brani inediti, presenta sonorità si fanno ancora più rock, segno di un’evoluzione continua che da sempre caratterizza il percorso e il suono della band e che va oltre la contaminazione già presente nella discografa.
Preparatevi a cantare, ballare o anche solo a tenere il tempo, la festa sta per iniziare!
DOVE LO VEDREMO: Stabilimento balneare ferroviario, Trieste
QUANDO: martedì 01 maggio 2018
Carlo Ozzella, classe 1981, si avvicina alla musica rock dopo aver visto Bruce Springsteen sul palco del Festival di Sanremo del 1996 e la affianca alla sua passione per la grande canzone d’autore italiana (De Gregori, Guccini, De Andrè), per i primi grandi artisti del rock’n’roll e per la musica irlandese, iniziando una intensa attività live con diverse band. Nel 2013 pubblica il suo primo album Il lato sbagliato della strada, che ottiene positivi riscontri sia di critica che di pubblico, in cui alterna il cantato in inglese ed in italiano e che dimostra chiaramente sia dal lato musicale che testuale le forti influenze legate ai suoi amori musicali.
Il secondo album Storie della fine di un’estate è del 2016 e conferma il talento dell’artista mostrando una variazione di stile, a partire dai brani che qui sono tutti ormai in italiano, virando decisamente verso la canzone d’autore anche se non mancano momenti folk-rock e i alcuni casi pop-rock. A fine 2017 è uscito il suo ultimo lavoro intitolato “Demoni” presentato sul prestigioso palco dell’Alcatraz di Milano.
Fa anche parte della “The 57th Street Band” una band tributo di Bruce Springsteen e dei “Barbablues” una potente e coinvolgente Rock ’n’ roll cover band.
DOVE LO VEDREMO: Stabilimento balneare ferroviario, Trieste
Giornalista e fotografo che negli ultimi 45 anni ha attraversato tutti i media -radio/televisione/scrittura/fotografia/web – occupandosi di musica, arti contemporanee, tecnologia e mondi digitali. Ha esordito in Radio con Per Voi Giovani nel 1971 e Popoff nel 1973, in televisione nel 1981 con Mister Fantasy e nel 1986 con Non Necessariamente. Ha diretto e scritto per Popster e Rolling Stone (ed. italiana). Nel 1987 e nel 1988 ha presentato il Festival di Sanremo. Dal 1995 al 2002 è stato autore e presentatore su Rai Educational di MediaMente, programma dedicato alle nuove tecnologie digitali. Nel 2009 ha pubblicato per Rizzoli il foto-libro Dear Mister Fantasy (1969-1982). Dal 2010 al 2015 ha condotto su Rai5 Cool Tour, Classic Rock e Ghiaccio Bollente. Ultimamente ha condotto su Virgin Radio la rubrica Absolute Beginners.
Cortellino è un cantautore di Trieste che di nome fa Enrico, nel 2007 con l’uscita del primo disco per l’etichetta udinese Arab Sheep ha iniziato a suonare sotto lo pseudonimo di Cortex che ora ha abbandonato ma persiste come soprannome. Nel 2008 suonando al Piper di Roma, alla finale del Tour Music Fest, viene notato da Mogol che lo premia per i testi, assegnandogli una borsa di studio per il C.e.t. Nel 2013 esce “Cinico Romantico” per Maninalto! Records di Milano, viene definito cantautore blues Lo-Fi, ottenendo buone critiche dalla stampa dal web e dalle radio e a ottobre dello stesso anno viene istituito artista della settimana da MTV New Generation. Nel 2014 apre i concerti di Tonino Carotone e suona all’after-party del concerto di Manu Chao. A Settembre riceve il premio Superstage al Mei di Faenza come miglior artista emergente dell’anno. Nel 2015 registra il suo terzo album che viene scelto assieme ad altri 10 artisti italiani da Irma Records in collaborazione con Radio Coop per far parte della collana “Mi sento indie” uscita a marzo 2016 e distribuita in tutta Italia in esclusiva per le librerie Coop, nel 2017 pubblica dei singoli tra i quali Bblues che ottiene l’anteprima del video in collaborazione con Rolling Stones.
Nasce a Trieste, per decenni città di confine per eccellenza, e dove le influenze culturali non sono mai mancate anche grazie al porto più importante d’Italia. In questo contesto di continuo scambio di umanità varia, di lingue, si configura la cultura della cantautrice. Fermamente radicata nella propria identità, ha testi in italiano di grande respiro, capaci di affrontare le diverse sfaccettature dell’intimo umano, delle relazioni sociali, di polvere e di silenzio, di freddo intenso e di siccità; tutto questo su un tessuto musicale dai confini abbattuti, che guarda l’orizzonte a polmoni gonfi, colmi di stimoli provenienti dalle terre natìe del rock.
In passato ha partecipato a diversi Premi, tra cui Emergenza Rock, il Premio Bianca D’Aponte (del quale vince nel 2011 il premio nella categoria “miglior interpretazione”), l’Artista che non c’era (arriva tra gli 8 finalisti del 2014), il Premio Pigro nel 2014 che vince con il brano inedito “Comprendi l’odio”.
Il suo debutto discografico si intitola “Tutto il resto non so dove”, undici brani totalmente scritti da lei. La produzione del disco, estremamente curata – dalla stessa Vidonis – si avvale di musicisti in perfetta sintonia con l’universo musicale che la circonda; il rock in tutte le sue declinazioni, da quella che sfiora il punk ad un’intensa attitudine pop.
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