19 Apr 2016 | I luoghi del festival
Il Teatro Miela
La sede del Teatro è l’ex Casa del Lavoratore Portuale. Il Teatro Miela è stato creato nel 1990 dalla Cooperativa Bonawentura che tuttora ne gestisce lo spazio e la programmazione.
La Casa del lavoratore portuale venne eretta in base al progetto dell’architetto Giuseppe Zaccaria sul fondo in precedenza occupato dalla vecchia pescheria – che venne spostata lungo le rive in quello che attualmente è il “Palazzo degli Incanti”. Nel settembre del 1938 Mussolini ne pose la prima pietra della Casa, nonostante in effetti mancasse ancora l’approvazione da parte del Comune che avvenne soltanto qualche mese più tardi. I lavori si protrassero fino al 1942 a causa di numerose diatribe a proposito della questione estetica dell’edificio più che a questioni tecniche.
L’immobile, ora Casa del Cinema e sede del Teatro Miela, si presenta come un efficace esempio di architettura razionalistica e s’inserisce nell’ambito del progetto urbanistico di risanamento delle Rive messo in atto nel periodo del Regime.
Attualmente rientra ne “I luoghi del cuore” segnalati dal FAI – Fondo Ambiente Italiano.
Trieste e il Cinema
Lo sapevate che a Trieste sono stati girati più di duecento film? E che in città si organizzano cinque festival cinematografici internazionali? Che qui Tino Ranieri ha avviato, nel 1957, l’insegnamento di Storia del Cinema più antico d’Italia?
La Casa del Lavoratore Portuale oltre al Teatro Miela è sede della Casa del Cinema. Il progetto della Casa del Cinema nasce dalla collaborazione fra la Provincia di Trieste e l’associazione “Casa del Cinema”, fondata nel 2009 da sette soggetti: Alpe Adria Cinema, Anno Uno, APCLAI, La Cappella Underground, Maremetraggio, la Film Commission FVG e la cooperativa Bonawentura. La sede è la ex Casa del Lavoratore Portuale. [approfondisci > Il legame tra Trieste e il Cinema ]
La storia dell’edificio
E’ il Regio Ufficio del Lavoro Portuale ad ordinare la costruzione de La Casa del Lavoratore Portuale, insieme al Sindacato Fascista Lavoratori dei Porti e alle compagnie portuali Lino Domeneghini, Odoardo Huetter, Tommaso Gulli e Ettore Saletnig che ne diverranno successivamente proprietarie.
La progettazione viene affidata all’ingegnere civile Giuseppe Zaccaria (1900-1976), allora funzionario presso i Pubblici Magazzini Generali di Trieste, l’attuale Autorità Portuale. L’idea di fondo è quella di costruire un elemento di raccordo con il magazzino doganale ferroviario, in un’ area strategica del Porto Vittorio Emanuele III, crocevia di traffici ferroviari, marittimi e viari. Il lotto individuato, originariamente ospitava la pescheria, poi demolita e trasferita nel 1911 nell’edificio realizzato a firma di Giorgio Polli, lungo la Riva Nazario Sauro.
La gestazione del progetto è piuttosto lunga, anche per i frequenti blocchi imposti dalla Commissione edilizia comunale che tendevano a limitare l’utilizzo di materiali come cemento armato e il ferro, per i quali era necessario rivolgersi direttamente al Ministero dell’Interno. In una lettera indirizzata nel luglio del 1938 al podestà Enrico Paolo Salem, il Regio Commissario dei Magazzini generali Carlo Perusino manifesta il proposito di avviare il cantiere con la posa della prima pietra in occasione dell’imminente visita del Duce a Trieste.
Tuttavia, nonostante l’urgenza manifestata, il progetto richiede ancora diverse revisioni, in particolare per la soluzione delle facciate, con la richiesta da parte dei tecnici comunali di “ristudiarle”, ponendo attenzione alla geometria degli elementi lapidei del rivestimento da armonizzare con le aperture e la parte conclusiva dei cornicioni che, si chiede, venga “alleggerita” eliminando i pilastrini. L’avvio dei lavori avviene il 18 settembre 1938, con una sbrigativa cerimonia ufficiale alla quale partecipa Benito Mussolini, impegnato contestualmente nei cantieri della Casa del Fascio, dell’edificio del Rettorato dell’Università, della casa dell’ONB e all’inaugurazione del Banco di Napoli.
Il rilascio del nullaosta alla costruzione viene concesso il 15 giugno 1939. I lavori partono il successivo 2 luglio per un costo complessivo previsto di 3.000.000 di lire. L’abitabilità viene rilasciata, dopo il necessario sopralluogo commissionale, il 7 agosto 1942.
Da Casa del Cinema, Cultura e valorizzazione dei beni del territorio, su http://www.provincia.trieste.it/
Il Teatro Miela ospiterà due serate eccezioni del festival
Venerdì 22 Aprile – Sabato 23 Aprile
INFO Biglietti
INFO Biglietti
17 Apr 2016 | I luoghi del festival
Café Rossetti
Nato dove un tempo sorgevano le falegnamerie del Teatro Rossetti, il Café Rossetti è nel cuore del Teatro stesso.
L’eleganza delle sue pareti (vi sono le gigantografie di 101 celeberrimi attori che hanno calcato il palco del Teatro) e la sua particolare struttura a terrazze lo rendono un camaleonte pronto a trasformarsi di ora in ora: dalle colazioni con croissant caldi, passando per la pausa thé o caffè di chi acquista un biglietto a Teatro si arriva a pranzo dove primi piatti ed insalatone biologiche la fanno da padroni. E dopo un aperitivo potreste imbattervi in uno dei tantissimi concerti live – come la serata di apertura del Calling The Boss 2016 😀 tanto per citarne alcuni!
Il Politeama Rossetti, un passato poliedrico
Il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, fondato nel 1954 è uno dei più antichi Teatri Stabili nazionali, e fra i Teatri Stabili pubblici italiani è riconosciuto come uno dei più prestigiosi e importanti. Il Teatro ha sede in un edificio costruito nel 1878 in stile eclettico – che è un teatro storico, ma per propria natura adatto ad ospitare una notevole varietà di generi spettacolari diversi: particolarità questa che tuttora – grazie anche agli interventi di modernizzazione tecnica delle prestazioni del palcoscenico effettuate negli anni – rappresenta una grande potenzialità per lo Stabile.
Curiosità, che sfuggono spesso anche ai frequentatori locali
Come vuole la parola stessa “politeama”, il Rossetti nella sua ormai lunga storia ha ospitato un enorme numero di spettacoli e di eventi, dei generi più disparati.
Nei primi anni (e fino agli anni ‘30) la musica fu grande protagonista sul palcoscenico del Politeama con concerti sinfonici, opere liriche e operette (vi diresse addirittura Franz Lehar, nel 1927). Oltre a ciò, spettacoli di prosa (in stagioni piuttosto regolari fin dai primi del Novecento) si alternarono a rivista musicale, esibizioni di circo equestre, cinema muto e film sonori, incontri sportivi di boxe e lotta greco-romana, conferenze letterarie e comizi politici, concerti di musica leggera e feste danzanti (che prevedevano lo svuotamento della platea, che si trasformava in immensa e romantica sala da ballo).
Per gli spettacoli equestri la platea era svuotata e c’era anche la possibilità di “allagarla”. Si allestivano spettacoli con acrobati e addirittura si fingevano battute di caccia al cervo (le cronache dei giornali riportano spesso degli incidenti agli atleti e il debutto di un famoso circo equestre al Rossetti slitta di una settimana per la morte dell’Imperatrice Sissi).
Per la lotta un ring sul palcoscenico: nel 1921 vi si affrontano Nono Darnoldi (triestino) e il cecoslovacco Mrna (lotta libera). Altro campione di lotta ammirato è Giovanni Raicevich (che nel 1926 si batte col campione russo Ivan Romanoff).
Nel 1905 si organizza un memorabile ballo mascherato a tema “Dante all’Inferno” con splendide decorazioni. Ne seguiranno altri, come “Palazzo Ducale” nel 1906, e “Venezia” nel ‘12 che trasforma tutta la sala con fastosi addobbi in scorci veneziani, c’erano poi i “Veglioni mascherati” in cui si raccoglievano fondi per la beneficenza e le poetiche “Feste dei fiori” che si tenevano il lunedì grasso e prevedevano una splendida decorazione floreale di tutto il Politeama: rappresentavano il momento di maggior eleganza del Carnevale triestino.
Per il cinema si faceva scendere in sala un grande schermo: nel 1914 si tenne così la proiezione di “Cabiria” (con la partecipazione alle sceneggiature del grande Gabriele D’Annunzio) e già prima (nel 1908) “La dannazione di Faust” di Méliès. Dal 1928 alla fine della guerra vi trovò sede l’Ente cinematografico di Stato che vi propose le migliori produzioni italiane e straniere.
Dal 1969 il Politeama è sede del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia che oltre alle proprie stagioni di prosa, continua a ospitare eventi musicali come le stagioni della Società dei Concerti che vi si tengono tuttora. Lo Stabile regionale continua ad aprire la propria programmazione al Rossetti e, dopo l’ultimo restauro anche alla Sala Bartoli, a eventi diversi: non solo prosa ma anche danza, concerti, cantautori, musical e gli spettacoli delle marionette di Podrecca. Negli ultimi anni sono stati applauditi Vittorio Gassman e Marcello Mastroianni, Gabriele Lavia e Kim Rossi Stuart, Mikhail Barishnikov, gli Stomp, Roberto Herlitzka, Gianrico Tedeschi,Roberto Bolle e molti altri artisti di primo livello.
Dal sito ufficiale del Politeama Rossetti, http://www.ilrossetti.it/
Al café Rossetti inizieremo questi fantastici 5 giorni all’insegna del Boss e della musica rock live!
Giovedì 21 Aprile
Serata inaugurale dal risvolto folk e acustico ma con alcune venature più blues e pop. Un set iniziale di tributo al Boss eseguito da incantevoli voci femminili lascia poi spazio agli headliner della serata, la band indie/folk da Santarcangelo di Romagna: i Jarred, The Caveman.
Café Rossetti, ORE 20.30
FREE ENTRY
–> Possibilità di cena prima e durante il live, necessaria prenotazione tramite mail: associazione.tsrock@gmail.com o telefono 040 572446
# VOICES OF WOMEN – BOSS TRIBUTE SET #
★ FIORE
Fiore Lazzerini (Trieste, classe ’97) si presenta al pubblico in giovanissima età con l’omonimo “nome d’arte” Fiore. Studia chitarra classica e parallelamente sviluppa le sue conoscenze nell’ambito della chitarra moderna e repertorio moderno (nello specifico chitarra acustica). Affina ed approfondisce le sue tecniche compositive nell’ambito folk-pop e canzone d’autore e comincia ad esibirsi a 13 anni in diversi contesti locali.
Nel 2014 presenta al pubblico il suo EP e nel frattempo prosegue con le esperienze live nella sua città: Circolo Arci ” l’Officina”, Balcony TV, CXG (V|| edizione), Tetris-opening act per la cantautrice tedesca Alin Coen-, Sofar Sound (maggio 2015), Etnoblog-opening act per Maria Antonietta (giugno) e Rachel Sermanni (novembre).
★ FEDERICA CRASNICH
Pianista, un po’ chitarrista, scrive canzoni… e non pensa ad altri che a Bruce! L’avete conosciuta l’anno scorso assieme a due chitarristi, ma quest’anno ritorna più appassionata che mai sfidando il palco con il solo pianoforte… Preferisce far parlare la sua musica anziché delle note biografiche!
★ GABRY E MONTE
Gabriella Vatti inizia a cantare alla Scuola di Musica 55 di Trieste. Con Andrea Monterosso rielabora alcuni dei loro pezzi preferiti con un’impronta personale e creativa. Il feeling cresce fino a quando alcune musiche e poesie di Gabriella, rimaste nel cassetto fino a quel giorno, diventano canzoni. Monterosso ha studiato violino presso il conservatorio G. Tartini di Trieste, inoltre ha studiato chitarra (classica, acustica ed elettrica). Si è cimentato in vari progetti, dall’hardcore, metal, southern rock degli Sloth Machine alla irish music dei Wooden Legs, con cui ha realizzato due cd.
★ JOLLY DEL FOLK & FEDERICA CORRIDORE
Jolly del Folk è un duo di musiciste alla ricerca di esprimere la propria gioia di suonare. Creiamo musica nostra e riarrangiamo brani di musica folk e di cantautori. Il violino di Elisabeth e la chitarra di Irena si fondono nelle suonorità gitane e balcaniche e nei ritmi delle musiche popolari di vari paesi.
Il duo che sul palco tende a sembrare una piccola orchestra, cambiando più strumenti e giocando con gli arrangiamenti, in questo momento ha in attivo una serie di concerti a Trieste e dintorni.
Per questo evento la band si propone in collaborazione con Federica Corridore, cantante del panorama triestino conosciuta come la voce energica dei Smooth Over e dei Not Wise Band
★ DORINA: Cantautrice di origini albanesi, cresciuta a Trieste e residente ora a Monaco di Baviera, mastica e digerisce tonnellate di musica esplorando una varietà di generi: pop, lirica, rock, heavy metal, black metal, musica celtica, stoner rock… anche se dice: “è il blues che mi ha salvato la vita”.
Nel 2010 si fa conoscere dal grande pubblico nazionale con il talent show X Factor in onda su Rai 2, anche se le logiche dei talent non rientrano nelle sue corde. Ha collaborato spesso con Trieste is Rock: Light of Day Benefit Tour, in apertura a Dana Fuchs assieme alla Mike Sponza Band, ha duettato con Pino Scotto al Miela, ha duettato con Alejandro Escovedo durante il suo concerto in Piazza Verdi a Trieste.
★ ELIANA CARGNELUTTI: Giovane e grintosa cantautrice, chitarrista di ottima scuola, la nuova speranza del rock blues made in Italy. Vincitrice del Blues Guitar Contest 2010 a Pordenone e del titolo di miglior strumentista blues emergente italiana agli Oscar del blues 2013 di Modena, citata nel 2015 tra le migliori chitarriste rock blues internazionali agli americani Jimi Awards e nominata tra le migliori cinque donne chitarriste dell’anno 2015 dalla rivista americana Blues-E-News. Il suo ultimo cd prodotto è l’album “Girls with guitars 2015”, del progetto annuale Blues Caravan, registrato per la Ruf Records, a Nashville, con il produttore storico di Stevie Ray Vaughan e Santana, Jim Gaines.
# HEADLINER #
★ JARRED, THE CAVEMAN (from Santarcangelo di Romagna)
Nascono nel 2013 con Alejandro Baigorri (chitarra e voce), Matteo Garattoni (contrabbasso) e Luca Guidi (batteria); l’anno stesso esce l’ep «Back Into the Sinkin’ Ship». Nel 2015 la band pubblica «I’m Good If Yer Good» (prodotto da Antonio Gramentieri dei Sacri Cuori). Il disco presenta sonorità che affondano le proprie radici nel folk americano ma sfociano in atmosfere tipiche dell’ambiente indie contemporaneo: a scenari cupi e quasi claustrofobici si alternano spazi aperti e nitidi, momenti di spensieratezza sono contrastati da ritmi incalzanti e coinvolgenti.
Rumore
«… nel disco di debutto del trio romagnolo ci si incontrano Dylan, Springsteen, così come Will Oldham o i Great Lake Swimmers…».
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FREE ENTRY
7 Apr 2016 | I luoghi del festival
Un po’ di storia
Lo stabilimento balneare Ausonia, meglio conosciuto dai triestini come BAGNO AUSONIA, è situato in posizione quasi centrale, facilmente raggiungibile anche a piedi o in autobus, ed offre a bimbi, famiglie, giovani e meno giovani ampi spazi e strutture per trascorrere in relax l’intera giornata o semplicemente qualche ora di pausa.
Si tratta di una struttura storica della città di Trieste, costruita con lungimiranza alla fine degli anni ’30 – e rimasta pressoché intatta ad oggi in perfetto stile vintage – e da allora amata dai triestini di ogni età ed estrazione sociale che spesso lo considerano a buon diritto un’istituzione cittadina. Dalla stagione 2005, lo stabilimento è in concessione al Consorzio Ausonia, costituito da 11 Cooperative sociali triestine che hanno sentito la responsabilità di sottrarre la struttura a decenni di degrado e di gestione trascurata, cogliendo la sfida di risanarla e restituirla alla città, recuperando ed attualizzando il suo antico splendore e dal 2012 è gestito dalla Cooperativa Confini.
Ieri
“Agli inizi del ‘900 le Rive di Trieste furono interessate da profondi lavori di costruzione marittima e portuale, che cancellarono molti stabilimenti balneari popolari suscitando malumori e petizioni da parte dei cittadini. Nel 1909 venne costruito, interamente in legno, il “Nuovo Bagno Militare”, in prossimità dello storico bagno pubblico “Lanterna”.Negli anni ’30 venne edificato, nei pressi del bagno militare, lo “Stabilimento Balneare Ausonia”, costruito con tecniche e materiali di avanguardia. Il Bagno Militare venne a sua volta ristrutturato e consolidato, aperto anche ai civili e rinominato “Stabilimento Balneare Savoia”. I due stabilimenti si fusero in un unico corpo con la costruzione di un pontile di raccordo, assumendo quindi la conformazione attuale. Ancora oggi la zona destra dell’Ausonia è pavimentata in legno e viene denominata “Savoia” dai suoi frequentatori. Nei decenni successivi furono apportate diverse modifiche all’edificio, senza tuttavia alterarne l’identità strutturale e storica. Particolarmente rilevante fu l’opera di restauro ed ampliamento del 1954, resasi necessaria a causa dei danni provocati da una violentissima mareggiata.”
Dal sito “Stabilimento Ausonia“
Terrazza Ausonia – oggi
All’interno dello spazio dello stabilimento balneare trova spazio un ristorante in un posizione decisamente suggestiva.
Il ristorante è situato nella terrazza panoramica che si affaccia sul golfo di Trieste, e prospiciente alla zona degli spettacoli. Abituati come siamo alla Bora nonostante la sua posizione è dotato di protezioni anche in caso di maltempo. Ciò che maggiormente contraddistingue la cucina del ristorante, prevalentemente a base di pesce, è l’utilizzo di prodotti sempre freschi e a miglia nautiche zero, che vengono acquistati esclusivamente a Trieste, garantendo così la qualità del prodotto, sostenendo in contempo l’economia locale e la tipicità dei piatti.
Da “Terrazza Ausonia”
In questa meravigliosa cornice vi aspettiamo rispettivamente:
Sabato 23 Aprile
ore 15:00 [ FREE ENTRY ]
ACOUSTIC & BENEFIT JAM – “We liked the same music, We liked the same bands”
+ Presentazione del libro “BRUCE SPRINGSTEEN – SPIRITI NELLA NOTTE” di Marco D’Angelo e Fabrizio Di Nicola
Domenica 24 Aprile
18:00 [ FREE ENTRY ]
LIVE AT SUNSET TIME – Hernandez & Sampedro e Powlean
20:00 [CENA + Concerto finale: 20 €]
Cena con vista “Calling The Boss”
21:45 [Ingresso: consumazione obbligatoria 7 € gratis per chi cena]
The Mama Bluegrass Band
Domenica 24 aprile – cena con vista “Calling The Boss”
Menù Terra
Crema di melanzane al sesamo in vaso Weck
Cotoletta primaverile (cotoletta alla viennese con sopra pomodorini e rucola, acciuga
e oliva verde) e patate al rosmarino
Menù Green
Crema di melanzane al sesamo in vaso Weck
Couscous mediterraneo alle olive piccanti, pomodori secchi con semi di girasole e lino
Insalata con verdure croccanti e tofu speziato
Menù Mare
Sardoni impanati al cren
Insalata con verdure croccanti
Compresa nella cena ¼ di vino e mezzo litro di acqua a persona
Tutti i menù sono a prezzo fisso 20€
e comprendono anche l’accesso al concerto a seguire
Per agevolare l’organizzazione è consigliata la prenotazione e, se avete già deciso il vostro menù, comunicatecelo all’atto della prenotazione così potremmo rendere il servizio ancora più efficiente!
ATTENZIONE:
È possibile avere qualsiasi di questi menù in versione gluten-free basta segnalarlo al momento della prenotazione!
Terrazza Ausonia Ristorante a Miglia Zero
2 Apr 2016 | I luoghi del festival
Nei prossimi giorni andremo brevemente alla scoperta dei luoghi che dal 21 al 25 aprile prossimi ospiteranno i concerti del Calling the Boss 2016.
Iniziamo dalla Chiesa Evangelica Luterana scoprendo una delle caratteristiche storiche più radicate della città, la Trieste multireligiosa. Partiamo da questa location, perché è di due giorni fa l’inaugurazione della piazza antistante la chiesa! Uno spazio che è stato simbolicamente “restituito” alla città che, per tempo immemore, ricorda questo spazio come emarginato e adibito a parcheggio d’automobili fino al limite con l’ingresso della chiesa. Per fortuna da adesso è solo un ricordo, chi verrà ad assistere a questo meraviglioso concerto, potrà soffermarsi nella nuova piazza antistante. Vi aspettiamo per “C’MON RISE UP” – Rock meets Gospel – Domenica 24 aprile, ore 15.00.
Un po’ di storia:
La comunità Evangelica di Confessione Augustana è presente a Trieste dai primi del Settecento, ma il culto luterano fu autorizzato da Maria Teresa d’Austria solo nel 1778. Mentre in passato la Comunità era formata da numerosi membri, oggi i fedeli si sono molto ridotti. La chiesa sorge in largo Panfili – dietro il palazzo della Posta Centrale – su un’area occupata in passato dallo squero Panfili e successivamente dagli uffici doganali. Essa è in stile neogotico, ed è stata progettata a Breslavia, dall’architetto Zimmermann; tuttavia, fu realizzata dagli architetti triestini G. Berlam e G. Scalmanini. Aperta al culto nel 1874, fu sede del Ginnasio comunale di lingua italiana.
L’ardito slancio verticale della facciata è reso ancor più evidente dall’esiguità della piazza. Numerose le guglie e i pinnacoli, notevole l’altezza del campanile: le campane, frutto della fusione di cannoni francesi, furono donate da Guglielmo I.
All’interno è suggestivo il contrasto tra le forme gotiche della chiesa e la purezza neoclassica dei monumenti funebri scolpiti da A. Bosa nel 1823. Stupenda la vetrata del coro, realizzata a Monaco di Baviera e raffigurante la “Trasfigurazione di Cristo” di Raffaello. La chiesa ospita numerose manifestazione culturali e concerti di qualità.
Maggiori informazioni e curiosità sulla chiesa: Chiesa Evangelica Luterana